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Penguin: è arrivato l’ultimo update

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Penguin è un parametro progettato per fungere da anti-spam nei motori di ricerca, in particolare lo spam creato tramite la creazione di link in strutture o schemi prefissati, o ancora provenienti da siti di dubbia qualità. Pertanto l’aggiornamento è stato progettato controllare la qualità dei link in ingresso verso un determinato sito e anche altri segnali che indicano un utilizzo malizioso dei link.

Il primo update Penguin risale al 2012 e fin dall’inizio ha causato grandi scossoni e penalizzazioni, favorendo l’avanzamento di siti di buona qualità che in precedenza erano stati penalizzati dall’abbondanza di siti che utilizzavano tattiche di link building poco corrette.

Ma che innovazioni porta il nuovo (e ultimo) aggiornamento Penguin 4.0, uscito da pochi giorni? Elenchiamole.

E’ in tempo reale

In passato anche se i webmaster apportavano cambiamenti al sito per migliorarlo, non c’era un effettivo miglioramento di Penguin i cui dati dovevano essere per così dire “rinfrescati”, con tempi molto lunghi. Adesso i dati sono aggiornati in tempo reale e i cambiamenti alle pagine avranno effetto sul posizionamento in tempi molto più rapidi. Garantito!

E’ attivo in tutte le lingue

Google ha confermato che il nuovo Penguin 4.0 è stato rilasciato contemporaneamente in tutte le lingue e in tutti i paesi!

In passato è capitato molto spesso che Google lanciasse i suoi update prima in lingua inglese, e solo settimane o addirittura mesi più tardi nelle altre lingue. In questo caso, invece, il rilascio è avvenuto nello stesso momento ovunque.

E’ in modalità granulare

In passato la valutazione di Penguin aveva effetto sull’intero sito. D’ora in avanti no: eventuali penalità avranno effetto sulla singola pagina e non sull’intero dominio, soluzione senz’altro molto più equa.

Fa parte del “core algorithm”

Come già successo per il Panda, ora anche il Penguin è stato definitivamente integrato nell’algoritmo “core” di Google, assieme a tutti gli altri 200. In altre parole, da qualche giorno anche il Penguin è un componente stabile dell’algoritmo, non è più un “filtro esterno” che veniva lanciato ogni tanto!

Le strategie per fare SEO ora non andranno certamente incontro ad un drastico cambiamento,bensì a un aumento della loro qualità. Rimane assolutamente cruciale adottare strategie quali il posizionamento naturale delle keyword, l’attenzione verso i contenuti ed un link building virtuoso. Google Penguin, infatti, premierà ancor di più i siti web che agiscono nel rispetto di queste strategie “pulite” di posizionamento, in quanto perfette per offrire agli utenti un risultato che sia coerente e soddisfacente per la specifica ricerca effettuata con determinate parole chiave.

Il posizionamento delle keyword risulterà ancor più fondamentale che in passato. Tutto il sistema di Google gravita intorno alle parole chiave, in quanto è grazie ad esse che si riescono a intercettare i siti web coerenti con le richieste degli utenti. Le keyword funzionano a mo’ di etichetta e, quando tale etichetta viene falsificata, i siti web scalano il posizionamento organico senza essere coerenti con le ricerche degli utenti: questa tecnica è nota come keyword stuffing: consiste nel ripetere in modo insensato le parole chiave solo per farsi notare da Google più degli altri siti. Con Penguin il keyword stuffing era stato bandito, ma questo non ha impedito ai furbetti della SEO di trovare tecniche nuove per nascondere la ripetizione forzata delle keyword. Ecco, Penguin 4.0 è stato progettato per andare più in profondità, e per spazzare via questi casi di SEO estremo.

Il consiglio, dunque, è di posizionare le keyword nel modo più naturale possibile, senza esagerare con il numero.

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