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Google è diventato maggiorenne

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Google è diventato maggiorenne, ebbene sì: sono passati già 18 anni dalla nascita del motore di ricerca più famoso del mondo, che ricordiamo è stato frutto dell’intuizione di due studenti, Larry Page e Sergey Brin, che frequentavano la Stanford University in California. Sono passati 18 anni è vero, ma la data, nel corso degli anni, è stata più volte aggiustata. Il dominio di Google, infatti, è stato registrato il 15 settembre 1997, mentre la società è stata fondata il 4 settembre 1998. Il 27 settembre è stato scelto come anniversario solo nel 2005, per ricordare il giorno in cui fu raggiunto il record di pagine indicizzate. Una storia fatta di successi ed esperimenti, progetti e visioni, fino alla nascita di Alphabet, società creata nell’ottobre 2015 per separare l’attività di ricerca online dalle altre società e divisioni che nel frattempo Google aveva lanciato.

Noi proprio di questo vogliamo parlarvi in questo articolo news. Abbiamo selezionato 5 delle sue idee migliori degli ultimi anni, e una tra le peggiori, grazie a @Startupitalia.

Project Loon

L’idea di portare internet in tutto il mondo è un’impresa ardua, che trova non pochi impedimenti. È un’impresa matta e, per questo, è stata proposta in un progetto altrettanto matto. Il Project Loon, dove “loon”, oltre a significare “matto”, suggerisce il termine “balloon”, è stato sviluppato nel Google X Lab. Prevede di utilizzare dei palloni aerostatici che stazioneranno nella stratosfera a 25 km di altitudine, spostandosi dove serve grazie ai venti che spirano a quella quota. I palloni formano tra di loro una sorta di rete, che riceve le comunicazioni provenienti da terra, le fa viaggiare da un pallone all’altro e quindi le rispedisce in superficie dove si collegano alla Rete.

Google Earth

Il Google mappamondo più affascinante è ormai entrato nella nostra quotidianità. Nato 10 anni fa, lo usiamo costantemente per capire com’è fatto, per davvero, il nostro pianeta. È un progetto semplice ma straordinario, gratuito e accessibile per tutti. Il programma, oltre a portarci in ogni angolo remoto del pianeta, comprende anche la luna, Marte e una panoramica della volta celeste. Informazioni, immagini e video per imparare a conoscere la nostra casa. Presente e futura.

Project Ara

Lo hanno chiamato telefono-Lego. Infatti, Aro è il primo smartphone componibile. Una piattaforma innovativa su cui innestare i vari singoli moduli autonomi. Fotocamera compresa. L’obiettivo  è quello di ottenere la configurazione che più si desidera aggiornandola, di volta in volta, cambiando solo i pezzi necessari. Nel corso degli ultimi anni ha avuto una vita particolarmente travagliata con annunci di ritardi e rinunce. A maggio Google aveva fatto sapere che entro l’anno sarebbe stato reso disponibile un primo kit per gli sviluppatori, ma a settembre è arrivata la notizia di un nuovo stand-by.

Google Car 

È sicuramente uno dei progetto più noti e avanzati nell’ambito delle auto senza pilota. Il veicolo elettrico di Google è in grado di condurre i passeggeri in sicurezza grazie un software che sa riconoscere i pericoli e li analizza attraverso un algoritmo molto sofisticato. E per svilupparla ha stretto un accordo con FCA. Il colosso della Silicon Valley ci mette il software e la tecnologia. L’azienda automobilistica l’hardware. Secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe arrivare sulle strade entro il 2020.

DeepMind

L’intelligenza artificiale e il deep learning possono essere messi al servizio del trattamento dei tumori. Un importante passo è stato fatto da Google DeepMind, la startup londinese acquisita da Google nel 2014, e dall’University College London Hospital, che hanno annunciato un accordo per sviluppare un algoritmo che migliori la preparazione alla radioterapia per i pazienti con tumori nelle aree della testa e del collo. DeepMind preparerà il suo algoritmo usando le TAC e le risonanze magnetiche di 700 pazienti dell’ospedale: in questo modo l’intelligenza artificiale imparerà a distinguere il tessuto sano da quello malato.

La meno riuscita in assoluto: Google Glass

Non hanno bisogno di presentazioni: gli occhiali che ci hanno fatto sognare e che invece hanno dimostrato di avere parecchi problemi. Anche noi li abbiamo provati, in effetti non danno soddisfazione. Chissà se riusciranno davvero a tornare in pista e a cambiarci la vita, come avevano promesso…

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