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Pillole di web: in crescita le farmacie del futuro

Con la diffusione di internet e l’avvento della digitalizzazione, possiamo avere a portata di mano e in poco tempo tutto quello che cerchiamo!

Il commercio elettronico ci offre la possibilità di acquistare online scegliendo tra una marea di categorie, dai capi di abbigliamento agli elettrodomestici, dalla telefonia alla gastronomia. Articoli adatti ad adulti, adolescenti e bambini: seduto comodamente da casa e davanti ad uno schermo puoi in ogni momento scegliere ciò che ti serve per qualsiasi occasione! Negli ultimi anni gli acquisti online stanno aumentano considerevolmente alzando i tornelli d’entrata anche a prodotti che fino a poco tempo fa non avremmo nemmeno immaginato di poter trovare online, come gli articoli delle farmacie.

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E’ capitato a tutti noi, almeno una volta, di aver usufruito del web per fare shopping online: i regali di compleanno dell’ultimo momento scelti e acquistati su Amazon, un libro da leggere sotto l’ombrellone, una t-shirt del tuo colore preferito, un coupon da regalare al tuo partner. Ma hai mai pensato alla possibilità di risolvere il tuo quotidiano mal di testa acquistando il medicinale di cui hai bisogno online? Da qualche anno è possibile fare anche questo grazie alla legge introdotta che permette alle farmacie di vendere online i farmaci che non necessitano di prescrizione. Lo sapevi? Una vera rivoluzione degna della digital trasformation!

Ma è davvero sicuro l’acquisto dei medicinali online? Sta funzionando?

Quando acquistiamo online c’è sempre questo quesito che tormenta le persone: sarà una truffa? Il prodotto è originale o è contraffatto? Dal momento che si tratta di articoli che verranno utilizzati sul proprio corpo e che possono avere ripercussioni sul benessere di quest’ultimo, sicuramente i dubbi a riguardo aumentano in questo caso ancora di più. Nel corso dei primissimi anni dall’approvazione delle legge, infatti, la percentuale di persone che acquistava farmaci online era estremamente bassa per via di queste perplessità relative alla sicurezza del servizio. Gli ultimi anni hanno visto un incremento degli utenti interessati alla vendita online di medicinali e man mano la “fiducia” manifestata nei confronti del servizio è aumentata.
Non tutti gli esercizi commerciali di farmacie e parafarmacie sono autorizzati ad effettuare il servizio online. Dunque, per non incorrere in un inganno l’utente deve prestare molta attenzione alla presenza, sul sito del servizio che sta utilizzando, del logo originale del Ministero della Salute che ha lo scopo di garantire il servizio certificandone la qualità. Di conseguenza, tutti i siti che non hanno il logo del Ministero sono da considerare pericolosi e da evitare in quanto si tratta di siti che non forniscono, appunto, alcuna garanzia e dove i farmaci risultano contraffatti e nocivi per la salute.

Pillole di web: in crescita le farmacie del futuro. Il commercio elettronico ci offre la possibilità di acquistare online scegliendo tra una marea di categorie, dai capi di abbigliamento agli elettrodomestici, dalla telefonia alla gastronomia. Articoli adatti ad adulti, adolescenti e bambini: seduto comodamente da casa e davanti ad uno schermo puoi in ogni momento scegliere ciò che ti serve per qualsiasi occasione! Negli ultimi anni gli acquisti online stanno aumentano considerevolmente alzando i tornelli d'entrata anche a prodotti che fino a poco tempo fa non avremmo nemmeno immaginato di poter trovare online, come gli articoli delle farmacie.

Chi acquista i farmaci online?

Se ci soffermiamo per un attimo a riflettere su chi effettivamente usufruisce di questo servizio sicuramente è da tenere in considerazione tutta quella categoria di persone che non ha abbastanza tempo per recarsi in farmacia a causa degli innumerevoli impegni e sfrutta la comodità della consegna a domicilio. Ma anche anziani, disabili o persone che effettuano acquisti considerati imbarazzanti da fare in un esercizio di vendita fisico.

Senza alcun dubbio, anche questa opportunità offerta dalle frontiere del web sta prendendo piede tra i cittadini e rappresenta un vantaggio per il settore farmaceutico che ha la possibilità di attirare una clientela più ampia e di farlo in totale sicurezza!

E-commerce, 10 errori comuni da evitare

Vuoi aprire un sito web di e-commerce che funzioni e che porti dei ricavi? Abbiamo raccolto alcuni accorgimenti che dovresti seguire!

Cos’è un sito web?

Innanzitutto partiamo con il dare una definizione di cosa sia effettivamente un sito: può essere considerato come un biglietto da visita digitale usato per diversi scopi come presentare i servizi della propria società, vendere i propri prodotti, promuovere eventi, mantenere vivo il rapporto con la clientela. Risulta quindi chiaro che sia uno strumento indispensabile per tutti coloro che possiedono un’impresa poiché garantisce e opportunità di business.In questo articolo ci focalizzeremo principalmente su siti web di e-commerce, i quali devono attenersi a molti più aspetti, rispetto a siti web personali, per la loro buona riuscita. Nonostante sia uno strumento utilizzato ormai da tutte le imprese, ci sono degli errori ancora sottovalutati che andrebbero assolutamente evitati.stilverso e-commerce

In particolare abbiamo scovato questa lista pensata da Hosting Clues in cui sono riportati 10 errori chiave da evitare per il successo di un e-commerce. Quindi prendi nota, pronti via!

ERRORE 1: DOMINIO LUNGO E CONFUSO

Scegliere un dominio per e-commerce è una delle decisioni più importanti.I nomi di dominio troppo lunghi sono difficili da ricordare e da scrivere. Infatti, i visitatori tendono a ritornare sul tuo sito web solo quando si ricordano l’URL di quest’ultimo. Per questo è molto importante non avere un nome dominio troppo lungo. Deve essere conciso ed esplicativo dell’attività commerciale che rappresenta.

ERRORE 2: NON AVERE UN LOGO

Il logo è il primo elemento visivo che appare all’occhio del visitatore, inoltre è l’unico elemento identificativo del tuo sito. I tuoi prodotti potrebbero essere disponibili anche su altri siti web, mentre il logo sarà unico e ti aiuterà ad essere memorabile.Il logo dice molto di te, della tua azienda, della storia di quest’ultima e ti distingue dai tuoi concorrenti. È fondamentale alla creazione della tua brand identity, il fattore principale che ti permette di rimanere impresso nella mente dei tuoi clienti.

ERRORE 3: RICERCA INSUFFICIENTE

Prima di dare inizio ad un’impresa di e-commerce, è essenziale fare molte ricerche sul mercato che caratterizza il settore: è necessario comprendere ogni dettaglio indispensabile per avere successo e redigere un piano per evitare errori e ostacoli del caso. Solo conoscendo i tuoi competitor puoi studiare una strategia migliore della loro per convincere i clienti ad acquistare sul tuo sito.

ERRORE 4: NON AVERE UN PIANO AZIENDALE

Avere un piano d’azione aziendale è essenziale per dare inizio all’attività; non averlo significa non dirigersi verso nessuna direzione precisa, causando così un danno alla crescita del tuo business. Quindi, per una navigazione senza ostacoli, occorre pensare ad un piano aziendale adeguato con largo anticipo, prima di dare vita al proprio negozio online. Solo così sarai pronto ad entrare sul mercato.

ERRORE 5: PAGINA “ABOUT US” NON CORRETTA

Questo è uno degli aspetti più sottovalutati durante la costruzione di un sito di e-commerce. Infatti in realtà è proprio la pagina “about us” a dire tutto su chi sei e sulla tua attività. La fiducia che instauri con i tuoi clienti ha la capacità di generare più vendite dei prodotti stessi che hai sul tuo sito. Avere una buona pagina “about us” è quindi fondamentale.E-commerce, 10 errori comuni da evitare. Vuoi aprire un sito web di e-commerce che funzioni e che porti dei ricavi? Abbiamo raccolto alcuni accorgimenti che dovresti seguire!

ERRORE 6:  NON CONCENTRARSI SULLA STRATEGIA SEO

Concentrarsi sulla strategia SEO è molto importante perché il tuo e-commerce possa apparire tra i primi risultati delle ricerche sul web. A tal proposito è opportuno ricorrere ad un esperto di SEO per pianificare la propria strategia prima che il sito Web venga caricato. In questo modo comparirai tra i primi risultati sui motori di ricerca in relazione alle parole che corrispondono alla tua impresa.È un aspetto che non puoi assolutamente sottovalutare!

ERRORE 7: BUDGET LIMITATO O INSUFFICIENTE

Un budget ristretto o inesistente non aiuterà sicuramente la buona riuscita della tua attività di e-commerce: ti serve budget a sufficienza per poter costruire il tuo sito, creare un logo e, soprattutto, per sponsorizzarlo! La pubblicità, infatti, è l’unica via per poter mettere in primo piano il tuo sito Web una volta lanciato. I clienti non arrivano dal nulla, soprattutto in questa epoca in cui ci sono già moltissimi altri e-commerce su cui acquistare.

ERRORE 8: FOCALIZZARSI SU TROPPE COSE

Focalizzarsi su troppe cose distoglie l’attenzione da quello che è lo scopo principale della tua attività. Per guidare un business di successo devi focalizzarti e lavorare sodo su una serie limitata di elementi. Devi scegliere un segmento di mercato preciso e canali di comunicazione su cui intercettare il rispettivo target. Non puoi vendere tutto a tutti!E-commerce, 10 errori comuni da evitare. Vuoi aprire un sito web di e-commerce che funzioni e che porti dei ricavi? Abbiamo raccolto alcuni accorgimenti che dovresti seguire!

ERRORE 9: NON CONCENTRARSI SULL’ INTERESSE DEL CLIENTE

Per un sito Web di e-commerce, il cliente è la parte più importante; così come i suoi interessi e le sue necessità. Per questo motivo occorre rendere il sito web a favore solamente del cliente offrendogli prodotti che soddisfino i suoi bisogni. Conoscendo bene la tua clientela sarai in grado di offrirgli il miglior servizio.

ERRORE 10: INFORMAZIONI SUL PRODOTTO INSUFFICIENTI

Quando si carica un prodotto sul proprio sito Web, occorre inserire tutte le informazioni che lo riguardano e che sono necessarie per il cliente: prezzo, materiale con cui è stato prodotto, disponibilità di colori, dimensioni e molto altro che dia una descrizione completa ed esaustiva.Ora che sei a conoscenza di questi errori ricorrenti non potrai fare altro che aprire un e-commerce di successo! Contattaci per sapere i servizi che offriamo a riguardo!

Mobile: non c’è futuro senza

Con Mobile Marketing si identifica il marketing diretto esclusivamente agli smartphone, che si integra al web marketing tradizionale ma che utilizza metodologie spesso molto differenti. Attenzione, abbiamo detto apposta “integrare” e non “replicare”. Bisogna capire infatti che si tratta di un mezzo specifico con caratteristiche proprie: molto più diretto, invasivo e predisposto alla condivisione e alla multimedialità di qualsiasi altro suo predecessore, ha bisogno di una strategia ad hoc, se poi integrata con gli obiettivi aziendali di marketing tanto meglio.

Nello scorso articolo in cui abbiamo parlato del potere che ha Facebook in Italia abbiamo citato i numeri relativi all’utilizzo del mobile in Italia, 80 milioni le connessioni giornaliere: numeri che non possiamo più ignorare, per almeno 3 ragioni.

  1. Mentre si continua a considerare il mobile un’area di investimento marginale, aziende più evolute da questo punto di vista possono prendere il sopravvento e sottrarre importanti quote di mercato ai loro competitors.
  2. La gente mentre naviga ed effettua una ricerca sui dispositivi mobili è spesso in movimento e quindi non vuole aspettare molto tempo per trovare ciò di cui ha bisogno, cerca un approccio diretto dei brand su mobile, dal sito responsive alle app: non essere presenti e attivi fa perdere un importante canale di comunicazione.
  3. Google ha da poco annunciato alcune innovazioni, importanti trends per il futuro del web marketing: l’algoritmo Mobilegeddon, l’App Indexing e gli annunci pubblicitari AdWords specifici per le app.

Dal blog ufficiale di Google:

I consumatori, in particolare quelli che usano i dispositivi mobili, hanno aspettative più elevate rispetto al passato. Essi vogliono che tutto sia perfetto, e lo vogliono subito. Questo richiede che i marketer rispondano alle loro esigenze al momento, ovunque si trovino. I nostri investimenti nei dispositivi mobili sono guidati dalle aspettative dei consumatori per l’immediatezza e la rilevanza nel momento.

 

I 4 momenti del mobile

Il servizio “Think with Google” ha recentemente pubblicato un’infografica (che riportiamo anche qui sotto) che mette in luce i 4 momenti fondamentali che ogni esperto di web marketing dovrebbe conoscere.

marketing mobile infografica google

I-want-to-know moments: il 65% dei clienti online ricerca maggiori informazioni in Rete rispetto a pochi anni fa e il 66% degli utenti che possiedono uno smartphone si rivolgono ad esso per ricercare un prodotto che hanno visto in TV.

I-want-to-go moments: Google ha registrato il doppio delle ricerche rispetto allo scorso anno riguardo ai luoghi nelle vicinanze e ben l’82% degli utenti ricerca sul proprio dispositivo mobile il modo in cui raggiungere una attività commerciale.

I-want-to-do moments: il 91% degli utenti che possiede uno smartphone lo utilizza per ricercare informazioni su come compiere una determinata azione (per esempio come aggiustare qualcosa o come preparare un piatto) e oltre 100 milioni di ore in questo solo anno sono state impiegate per visionare video tutorial su YouTube.

I-want-to-buy moments: l’82% degli utenti con smartphone utilizza il proprio dispositivo mobile per scegliere dove acquistare un prodotto e rispetto all’anno scorso il tasso di conversione da mobile ha subito un incremento del 29%.

Guida alla gestione di un blog: i primi passi essenziali

Sei alle prime armi con la gestione di un blog tutto tuo e desideri raggiungere velocemente il pubblico? La cosa principale da fare è utilizzare le strategie SEO per l’ottimizzazione dei contenuti e buone capacità di scrittura. In questo modo potrai catturare l’attenzione degli utenti e dei motori di ricerca.

I siti Web in generale, e di conseguenza anche i blog personali, utilizzano infatti la metodologia SEO per posizionarsi tra i primi posti nei risultati delle ricerche di Google. I gestori dei blog più conosciuti e di successo hanno sviluppato doti di scrittura e si sono adoperati per migliorare la prestazione dei loro contenuti utilizzando queste tecniche. Di seguito proporremo alcuni degli elementi più importanti per la redazione di un articolo di successo da pubblicare sul tuo blog.

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Innanzitutto elenchiamo i 3 punti principali da tenere in considerazione per fare in modo che il blog venga indicizzato al meglio dai motori di ricerca.

1. Il Titolo

Il titolo rappresenta l’elemento di attrazione principale per il lettore. Per questo un titolo accattivante attira maggiormente l’attenzione degli utenti che lo vedranno prima sulla SERP (pagina dei risultati dei motori di ricerca). Se invece non reputeranno abbastanza interessante nemmeno il titolo, sicuramente non leggeranno l’intero l’articolo. Secondo le regole SEO occorre inserire quelle che sono le parole chiave nel titolo solamente se queste sono brevi, altrimenti si procederà ad indicarle nel contenuto dell’articolo. Le parole chiave, in inglese “keywords”, sono quelle frasi (costituite da una o più parole) cercate dagli utenti che usano i motori di ricerca per trovare quello che vogliono.

Il titolo poi non deve superare i 50-60 caratteri e occorre utilizzare nel titolo il nome del brand, inserendo anche possibili numeri. Per orientare maggiormente il lettore, nel titolo bisogna anche far riferimento alle parole chiave HOW? (=come), WHAT? (=cosa) e WHY? (=perché).

2. L’ Url

L’URL che sceglierai è un altro degli elementi significativi del tuo blog, per questo non deve essere mai fatto a caso: deve essere sensato e coerente con i contenuti che andrai a pubblicare. Inoltre è proprio nell’ URL che si consiglia di introdurre le tue parole chiave.

Un altro fattore da tenere in considerazione è la lunghezza dell’URL che non dovrebbe mai superare le 3-5 parole.

3. La Meta Descrizione (Meta Tag Description)

Le meta tag description sono un altro elemento caratteristico da inserire nel tuo articolo: forniscono spiegazioni concise dei contenuti delle pagine web. Sono usate dai motori di ricerca nelle pagine dei risultati (SERP) per visualizzare delle anteprime di una determinata pagina e quindi del tuo blog.

Siccome occorre ragionare anche nell’ottica in cui gli utenti possano capire meglio di cosa tratterà l’articolo, una meta descrizione scritta nel modo giusto li aiuterà in questo, anche se non andrà ad incidere sul posizionamento nei motori di ricerca in alcun modo.

Anche le meta descrizioni devono sottostare ad alcune regole: non superare il limite di 150-160 caratteri, avere un certo significato e includere le parole chiave dell’argomento trattato. Inoltre questi tag non devono essere ripetuti all’interno del testo.

Suddivisione del corpo del testo

Passiamo ora all’analisi del corpo del testo dell’articolo:

  • IL TESTO DEVE ESSERE STRUTTURATO IN TITOLI E PARAGRAFI

Il testo strutturato in paragrafi risulta molto più semplice da leggere e da seguire, soprattutto quando è piuttosto lungo e con molte informazioni. Questa suddivisione in paragrafi consente ai lettori di individuare le parti salienti.

Il testo presenterà quindi tale struttura: titolo del paragrafo (h1) con successivo testo relativo (ad h1), sottotitolo del paragrafo (h2) con testo relativo (ad h2) e così via fino alla conclusione.

  • PULSANTI DI CONDIVISIONE SOCIAL

L’aggiunta di pulsanti di condivisione sui social aiuteranno a rendere il tuo articolo, e di conseguenza anche il tuo blog, più visibile. Inoltre le condivisioni sui social del tuo articolo porteranno nuovi lettori, se un personaggio con molti followers lo apprezzerà.

  • LINK INTERNI

I link (o collegamenti interni) sono diversi dai pulsanti di condivisione social. Aggiungendoli all’interno dei tuoi articoli aiuterai i motori di ricerca a indicizzare il tuo sito Web e gli utenti a trovare altri contenuti pertinenti a ciò che stanno leggendo.

Il collegamento interno è uno degli elementi essenziali SEO nella pagina poiché ha una grande influenza sui motori di ricerca. Il crawler (il software che analizza i contenuti di una rete) in questo modo può visitare le pagine che potrebbero andare perse, creando un indice che permetta la ricerca e la visualizzazione di queste ultime.

  • CONDIVISIONE DI IMMAGINI E VIDEO

Inserire immagini e video nel proprio articolo è un ottimo modo per renderlo unico, soprattutto quando anche la concorrenza li utilizza. Occorre però prestare attenzione ai formati delle immagini e dei video che vengono utilizzati poiché potrebbero rallentare il funzionamento del tuo sito. Assicurati quindi di utilizzare i giusti formati.

Ti consigliamo di inserire anche un’immagine alla fine di ogni scorrimento della pagina; in questo modo l’utente avrà sempre un’immagine sulla pagina durante la lettura così da renderla più coinvolgente.

  • LUNGHEZZA DEL CONTENUTO

È provato come un articolo dal contenuto consistente e lungo aiuti a raggiungere posizioni più alte nelle classifiche dei risultati di ricerca di Google. Tieni presente, però, che non esiste una lunghezza perfetta per i tuoi contenuti; tutto dipende da ciò che vuoi trasmettere con il tuo blog. Sicuramente, più argomenti vengono trattati, maggiore sarà l’interesse e l’attenzione dei lettori.

  • PAROLE CHIAVE NEL CONTENUTO

Ritorniamo alla questione delle parole chiave: all’interno del tuo articolo va inserito un certo numero di parole chiave tra le prime 100-150 parole. Infine, occorre arricchire il testo con altre parole chiave che si colleghino a quelle precedenti così da richiamare i punti fondamentali dell’argomento.

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In conclusione, si può notare come Google, negli ultimi anni, si stia muovendo a favore di quei contenuti unici ed interessanti, offrendo loro un posizionamento migliore nei risultati di ricerca.

Ecco un breve riferimento alla storia di Google risalente a vent’anni fa: i collaboratori dell’azienda hanno da sempre dato per scontata la migliore efficienza degli algoritmi Google rispetto al lavoro condotto dagli essere umani. Tali algoritmi sono stati definiti totalmente oggettivi, anche se molte ricerche hanno dimostrato come Google nel corso del tempo abbia messo mano ai risultati delle ricerche sul Web.

Da quanto emerso, però, si nota quanto anche gli utenti siano fondamentali nel determinare una buona posizione dei blog e dei siti Web (e rispettivi articoli) nella SERP: questi ultimi decidono quali contenuti meritano una posizione più elevata rispetto ad altri.

Inoltre, è evidente come alcuni problemi SEO sulla pagina non abbiano alcun impatto sulle classifiche, mentre alcuni problemi riguardanti la scrittura e i contenuti e che non hanno nulla a che vedere con la SEO possono invece avere un impatto enorme sulla visualizzazione al sito.

Riassumendo, durante la creazione di un blog e in particolare degli articoli che andrai ad aggiungere, pensa bene a quali di questi elementi sono indispensabili perché il tuo articolo possa godere di una buona posizione in classifica tra i risultati dei motori di ricerca. In questo modo il tuo blog godrà di una buona visibilità, nonché di un grande successo tra il pubblico!

Google Analytics 4: ecco tutto quello che c’è da sapere per iniziare.

Da Universal Analytics (GA3) a Google Analytics 4

Quando si parla di Digital Marketing, Google Analytics è indubbiamente uno strumento fondamentale per il monitoraggio della buona riuscita della propria performance online.  

Google Analytics è una piattaforma web, fornito come servizio gratuito da Google, dove vengono raccolte le analisi e statistiche dei dati riguardanti diverse categorie. Queste categorie, come il traffico, gli utenti e i canali e le pagine, sono il principale soggetto in quanto ne viene studiato il comportamento con l’obiettivo di migliorare l’andamento del business online.  

Attiva dal 2005 con il nome di Universal Analytics con la possibilità di una versione più approfondita a pagamento chiamata Analytics 360, verrà presto consolidata come unica piattaforma sotto il nome di Google Analytics 4, la versione lanciata nel 2020, molto più avanzata e completa.  

Google Analytics 4: ecco tutto quello che c'è da sapere per iniziare.. Quando si parla di Digital Marketing, Google Analytics è indubbiamente uno strumento fondamentale per il monitoraggio della buona riuscita della propria performance online.  

È stato annunciato che Universal Analytics sarà utilizzabile solo fino al 1° luglio 2023, e Analytics 360 fino al 1° ottobre 2023, per cui è vivamente consigliato effettuare già lo spostamento verso GA4. Il primo vantaggio è quello che tutti i dati passati saranno importati verso la nuova piattaforma, e questo risulta molto utile in quanto dopo 6 mesi dalla chiusura di UA i dati non saranno più disponibili.  

L’importante lavoro che Google Analytics fa quotidianamente è collezionare grande quantità di informazioni relative alle azioni che gli utenti fanno quando navigano sulle pagine del sito sottoposti all’analisi. La panoramica riporta dati specifici di diversi aspetti per esempio:  

  • sul pubblico (orario di attività, genere, età),  
  • sulle fonti di acquisizione del traffico (quali canali o query di ricerca indirizzano al sito), 
  • sul comportamento degli utenti (quali sono le pagine di entrata e di uscita, tempo di permanenza su un contenuto),  
  • sulle conversioni (monitoraggio degli obiettivi prescelti, vendite e rendimenti). 
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Come Funziona Google Analytics?

Ecco alcuni step per iniziare !

  1. Iscrizione: Crea il tuo account compilando le informazioni necessarie nel form 
  1. Configurazione per la raccolta dati: Inserisci i page tag nelle pagine del tuo sito che ti interessa monitorare  
  1. Scegli gli obiettivi da raggiungere  
  1. Esplora i dati che GA4 ti propone  

Funzionalità

Un’importante funzionalità è quella che pone l’attenzione sul pubblico, GA4 infatti permette di classificare non solo i clienti ideali, ma anche conoscere i comportamenti e gli interessi abituali degli attuali clienti. Questi dati sono alla base per la creazione di nuovi contenuti personalizzati. 

Home Page

La pagina iniziale è il primo impatto con la piattaforma in cui è presentata una sintesi generale della valutazione del sito. Ci sono alcuni grafici di riepilogo riguardanti gli utenti in un determinato periodo di tempo es. “ultimi 7 giorni”, e statistiche sull’andamento del sito. Per proseguire ed analizzare dei dati più nello specifico, nella barra degli strumenti a sinistra si trovano altre 3 sezioni Report, Esplora e Pubblicità.  

Report

ISTANTANEA e IN TEMPO REALE

Sono due funzioni personalizzabili, che permettono di avere una visione generale sempre aggiornata del monitoraggio considerando diversi elementi. Tra questi ci sono per esempio le tendenze degli utenti, le pagine con le maggiori visualizzazioni e la provenienza degli utenti, sia dal punto di vista geografico che dal device utilizzato.  

ACQUISIZIONE

È la sezione che permette di confrontare il rendimento dei diversi canali in termini di utenti e sessioni per scoprire da dove proviene il traffico con una maggiore qualità.  
I mezzi indicati sono i seguenti:

Google Analytics 4: ecco tutto quello che c'è da sapere per iniziare.. Quando si parla di Digital Marketing, Google Analytics è indubbiamente uno strumento fondamentale per il monitoraggio della buona riuscita della propria performance online.  
  • Display = sono le visite ottenute grazie al canale degli annunci display. 
  • Direct = sono le visite di utenti che arrivano sul sito digitando direttamente l’indirizzo del sito web nella barra url del browser.
    Questi dati possono anche essere sotto il nome “nessuno” perché appunto non vi è stato un intermediario.  
  • Organic = sono le visite provenienti da utenti che hanno trovato il sito tramite una ricerca organica utilizzando un motore di ricerca, in assenza di annunci pubblicitari.  
  • Paid = sono le visite provenienti da canali a pagamento, che possono essere social, video o di ricerca.  
  • Referral = sono le visite di utenti che hanno cliccato su un link di riferimento presente su un altro sito che non sia un motore di ricerca.  
  • E-mail = è il traffico proveniente da una campagna fatto attraverso l’e-mail marketing.  
  • CPC = è il termine (cost per click) che indica il traffico derivante da annunci di una campagna pubblicitaria effettuata sui motori di ricerca o siti esterni. 

Per individuare le migliori sorgenti da cui proviene il traffico è consigliabile osservare quale combinazione sorgente/mezzo presenta il maggior numero di utenti, ma affinché il traffico possa essere considerato effettivamente di alta qualità l’obiettivo finale è sempre che l’utente interagisca o completi una conversione.  

COINVOLGIMENTO

In questa sezione Google Analytics permette di vedere le effettive interazioni degli utenti in relazione al tempo trascorso sulle pagine del sito web e misurarne l’attività in relazione alle sessioni attive. Queste metriche sono particolarmente utili quando si vuole per esempio creare dei segmenti di pubblico ed effettuare analisi di marketing più dettagliate per ogni schermata e landing page. 

UTENTE

L’ultima sezione presenta in maniera grafica una panoramica delle caratteristiche degli utenti, tra cui appunto i dati demografici in relazione alla provenienza geografica (per stato o per città), al genere (uomo o donna), alle fasce d’età, alla lingua o agli interessi. Un ulteriore distinzione sta nella possibilità di andare a vedere nel dettaglio non solo gli utenti, ma si può effettuare una distinzione anche per i “nuovi utenti” o gli “utenti di ritorno“. 

Come raccoglie i dati Google Analytics?

Google Analytics 4: ecco tutto quello che c'è da sapere per iniziare.. Quando si parla di Digital Marketing, Google Analytics è indubbiamente uno strumento fondamentale per il monitoraggio della buona riuscita della propria performance online.  

Google per raccogliere le informazioni necessarie, per stilare i report dei dati, utilizza dei cookie.  
I cookie sono dei piccoli frammenti di testo che permettono al browser di accedere agli elementi riguardanti il percorso di navigazione effettuato durante la sessione e alcune preferenze, nel rispetto delle norme sulla privacy.
L’approvazione dell’utilizzo di queste componenti permette l’utilizzo delle funzionalità fondamentali del servizio che verrà fornito in seguito, siccome vengono trattati e immagazzinati dati personali e informazioni sulle abitudini e gli interessi dell’utente, i cookie rappresentano un argomento molto delicato. 

Con il passaggio da GA3 a GA4 si prevede un focus sull’analisi del comportamento dell’utente e la sua interazione con le pagine del sito web, per cui in futuro si potrebbe prevedere un lento abbandono dei cookie verso un maggiore impiego delle tecnologie dell’intelligenza artificiale.

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A livello normativo a giugno 2021 sono state approvate le
“Linee Guida Cookie e altri strumenti di tracciamento” dal GDPD (Garante per la Protezione dei Dati Personali), dove l’obiettivo è di rafforzare il potere decisionale dell’utente in tema dei propri dati personali durante la navigazione online. Per questo motivo restano obbligatorie alcune azioni per esempio: 

  • La necessità del consenso esplicito da parte dell’utente; in caso contrario dovrà comunque essere prevista la possibilità di proseguire la navigazione anche senza essere tracciati. 
  • Lo scroll down (spostamento del cursore lungo la pagina) non rappresenta più una forma di manifestazione del consenso, per cui il banner non deve dissolversi fino all’accettazione o meno dell’utente. 
  • Il cookie wall (un blocco che non permette la visualizzazione del contenuto senza l’accettazione del cookie) viene ritenuto illegittimo, a meno che il titolare non permetta agli utenti l’accesso a contenuti o servizi analoghi in cui non vi è necessità di consenso.  
  • L’utente deve avere la facoltà di aggiornare i propri consensi.  

Per definizione esistono diverse tipologie di cookie: cookie tecnici (necessari) e cookie di profilazione (con fine pubblicitario). Oltre a quelli disposti dal sito proprio chiamati appunto cookie di prima parte, vi è anche la possibilità di cookie di terze parti, per cui i dati possono essere trasmessi a un sito diverso da quello visitato, e proprio qui abbiamo analizzato come e perché Google ha deciso di escludere i cookie terze part, andando a modificare lo scenario della pubblicità online.  

Nel caso specifico di Google Analytics vengono utilizzati dei cookie affinché si possano studiare le statistiche che riguardano l’utilizzo dei siti. Il principale cookie utilizzato è “_ga”, essendo univoco non può essere usato per tracciare l’utente o il browser utilizzato in siti web non correlati e allo stesso tempo permette la distinzione tra due visitatori senza fornire informazioni strettamente personali e sensibili.  

Il vantaggio dei cookie è quello di poter offrire un servizio non solo personalizzato dal lato pubblicitario e per fruire un’esperienza online più semplice e piacevole, ma anche di tutela e monitoraggio della sicurezza dell’identità virtuale dell’utente.  

Facebook e il video marketing

Il 2015 è stato dichiarato l’anno del Video Marketing e le strategie per il successo di un business passano tutte dalla creazione di video virali, i quali aiutano le aziende a presentarsi e a fare breccia nel cuore degli utenti. Del resto in pochi minuti e con a disposizione anche un ridotto budget è possibile creare una campagna di video advertising e condividerla su larga scala. Non era di certo così qualche anno fa, come è possibile ora tutto questo? Grazie alla forte integrazione tra video e piattaforme social.

Lo scorso anno abbiamo assistito all’eccezionale crescita dei video Facebook: alla fine del 2014 la piattaforma social aveva un miliardo di visualizzazioni video al giorno circa, un anno dopo superiamo quota 8 miliardi di visual! Rimane però aperto il dibattito sulla qualità di quest’ultime, spesso non oltre i 3- 10 secondi. Ciò che è certo è che il video gioca (e giocherà) un ruolo cruciale nel futuro di Facebook e dei social media in generale. Già nel 2014 Mark Zuckemberg assicurava “in 5 anni massimo Facebook sarà per lo più fatto di video” (specialmente quelli di “ultima generazione”, live e VR).

Ecco le 5 recenti statistiche che ci mostrano quanto sarà importante il formato video su Facebook nel 2016.

1. Gli utenti Facebook guardano i video trasmessi in diretta 3 volte più a lungo

Una delle più importanti novità delle piattaforme social più diffuse è l’integrazione dei video live-streaming. A inizio 2015 Twitter ha rilasciato ciò che è diventato il leader di mercato nel settore, Periscope, subito dopo Facebook ha introdotto con successo la propria opzione di live streaming e la possibilità di guardare e interagire coi video in tempo reale, il che ha portato alla statistica sopra citata: le visual ai video in diretta sono tre volte più lunghe.

Stiamo facendo un piccolo aggiornamento al feed delle news in modo che i video live abbiano più probabilità di apparire in alto nella Home, con maggiore attenzione all’applicazione mobile.

2. Gli utenti Facebook hanno visto più di un milione di ore di video con il nuovo Samsung Gear VR

La Realtà Virtuale (VR) è un altro settore chiave nel futuro di Facebook. A seguito dell’acquisizione della società di VR Oculus, Zuckerberg ha dichiarato:

La VR offrirebbe agli utenti di Facebook la possibilità di condividere spazi illimitati ed esperienze con le persone della tua vita. Immaginate di condividere con gli amici online, non solo momenti, ma intere esperienze e avventure.

Facebook dunque starebbe iniziando a impostare un team dedicato solo a collaborare con Oculus per integrare la tecnologia VR nella piattaforma di Facebook. Noi siamo ancora abbastanza scettici sull’utilizzo di questi dispositivi piuttosto invasivi ma staremo a vedere insieme a voi. 

3. Il numero dei video postati per singolo utente Facebook è aumentato del 75% nel 2015

La quantità di video consumata su Facebook non è stata l’unica voce in crescita nello scorso anno: è vero infatti che la domanda è stata in gran parte compensata della fornitura. Il numero di video pubblicati per persona è aumentato globalmente del 75%. Negli Stati Uniti questa crescita è stata ancora più impressionante, in aumento del 94%. Se la crescita di post formato video dovesse mantenere tassi di crescita simili nel 2016…

4. I post Facebook formato video hanno un’esposizione organica molto superiore ai post formato foto

Il formato video live non è l’unico tipo di contenuti video a ottenere un sacco di esposizione su Facebook, anche i video in generale: secondo uno studio condotto da Socialbakers il post formato video in media genera il 135% in più di portata organica rispetto ai post formato immagine/foto.

L’evoluzione nell’utilizzo dei social media e nei contenuti promossi da essi ha cambiato enormemente Facebook, ci avevi mai pensato? Stare al passo coi tempi è una delle immancabili doti di un buon social media manager, specialmente quando si tratta di Facebook il primo social in Italia.

Facebook e il video marketing. Lo scorso anno abbiamo assistito all'eccezionale crescita dei video Facebook: alla fine del 2014 la piattaforma social aveva un miliardo di visualizzazioni video al giorno circa, un anno dopo superiamo quota 8 miliardi di visual! Rimane però aperto il dibattito sulla qualità di quest'ultime, spesso non oltre i 3- 10 secondi. Ciò che è certo è che il video gioca (e giocherà) un ruolo cruciale nel futuro di Facebook e dei social media in generale. Già nel 2014 Mark Zuckemberg assicurava "in 5 anni massimo Facebook sarà per lo più fatto di video" (specialmente quelli di "ultima generazione", live e VR).

5. Facebook genera oltre 8 miliardi di visualizzazioni video al giorno

Come dicevamo in apertura, Facebook ha superato l’incredibile cifra di 8 miliardi di visualizzazioni video giornaliere. Tuttavia c’è un ma… I critici sottolineano che la visualizzazione su Facebook viene conteggiata già dopo 3 secondi, in modo automatico e talvolta senza audio, rispetto ai 30 secondi su YouTube. Inoltre Facebook utilizza l’autoplay a vista, il quale senza dubbio altera i conteggi: mentre un utente scrolla infatti il 90% circa dei video, non visibili nella schermata corrente, sono in play, dunque stanno ricevendo l’effettivo conteggio della visualizzazione. Effettivamente però solo il 20% degli utenti sta fruendo del contenuto in modo corretto, cioè lo sta visualizzando per propria volontà.

Condividere un video sul canale Facebook, piuttosto che caricarlo nativamente, non sortisce lo stesso effetto. Un video di YouTube o Vine otterrà assolutamente meno visibilità del video caricato su Facebook proprio per il fatto che un video caricato sul canale è un contenuto video, un video condiviso invece è un link, anche se poi fruibile all’ interno del canale.

Un test per dimostrare tutto questo consiste semplicemente nel rendere disponibile agli utenti Facebook lo stesso video, a distanza un giorno dall’altro, prima tramite condivisione dal canale Youtube e successivamente tramite upload diretto. I risultati ottenuti, in questo caso dalla Duke University, sono eloquenti; su tutti il dato della copertura, che è possibile ottenere organicamente (il video condiviso ha raggiunto circa 20.000 persone mentre il nativo più di 900.000)!